Nel cuore di Milano, il centro nevralgico della moda e di tutto ciò che attorno ad essa ruota, in Viale Vittorio Veneto al civico 10, si trova uno show room, ma anche ufficio e quartier generale di un giovane manager, ex modello che fa produrre e importa i famosi cappelli Panama Hatters. Marco Tibiletti, il general manager ci fa accomodare in un ambiente giovanile dove padroni indiscussi sono loro, i cappelli. Appesi, esposti, sistemati in scaffalature colorate, ve ne sono tantissimi, dai più classici a quelli a tesa larga, colorati, animalier e personalizzati… la voglia di provarli tutti è davvero tanta ed è subito assecondata dalla simpatia di Marco che ad uno ad uno inizia a pasarceli sulla testa e incredibilmente scopriamo che stanno bene a tutti a questo punto iniziamo a porgli qualche domanda..
– Cosa significa, in un mondo in cui lo stile è apparenza, importare un oggetto cosi importante, che ha fatto la storia dello stile?
M. Per quanto mi riguarda lo stile è rappresentato da qualcosa che abbia una sua storia, lo stile per me è indossare l’originale, un prodotto di questo tipo si sposa benissimo con un certo tipo di targhet che vuole avere qualcosa di assolutamente unico, che abbia una storia di appartenenza sua, un senso.
– Quindi il target delle persone che indossano i tuoi Panama Hatters qual è?
M. Il mio target di riferimento è soprattutto il turista, oggi noi vendiamo alle boutique degli hotel 5 stelle lusso, per un motivo ben preciso. In Italia il cappello Panama non è capito, per gli italiani è semplicemente un cappello quindi manca la cultura di cosa questo rappresenti, il nostro paese non è il mercato più adatto per questo tipo di prodotto. I nostri acquirenti sono prevalentemente americani, cinesi, inglesi e così via. Inoltre sono maggiormente le donne ad acquistare i nostri prodotti, anche perché abbiamo deciso per una politica di marketing più mirata all’universo femminile, ma abbiamo anche moltissimi clienti che si rivolgono a noi perché sanno che la qualità del nostro prodotto è maggiore rispetto ad aziende più commerciali che ci sono oggi sullo scenario italiano. In realtà il nostro Panama Hatters è unisex , dei nostri trecento modelli, l’ottanta per cento è unisex, ma in questo momento il un mercato femminile è quello maggiormente interessato.
– Quali le novità per il prossimo anno?
M. Per la collezione del prossimo anno, vanterà come ora prodotti fatti a mano in Ecuador modelli fatti da design Made in Italy, ma ci saranno modelli con fasce in seta, andremo ad ampliare il prodotto in un modo molto più alto. Questi sono cappelli tutti in fibra naturale, Fibra di Paglia “Ecuadoriana” toquilla. I nostri artigiani sono sempre attenti ai fattori fondamentali per la confezione di un cappello Panama di qualità, che dipende dalle diversità delle materie prime e dalla cura nel trattamento e nella lavorazione.
– Raccontaci il processo di produzione di un cappello.
M. Si parte dalla ricerca della materia prima, la vera e propria pianta utilizzata per creare i nostri prodotti è la “Palm Tree scialle”, che cresce nelle piantagioni della costa dell’Ecuador, luogo accessibile solo a cavallo o asino. In primo luogo vengono divise le foglie in fibre pregiate, con l’aiuto di uno stilo di metallo, successivamente, queste fibre vengono bollite in acqua per una durata di circa 20-30 minuti, per poi essere appese ad asciugare in posizione verticale. E’ importante scuotere frequentemente le fibre per evitare che si attacchino l’una con altra. Per la tessitura è necessario uno stampo in legno specifico per la produzione dei cappelli Panama, le fibre devono essere accuratamente e costantemente inumidite per evitare che si spezzino. i nostri tessitori necessitano di alcuni giorni o anche alcuni mesi.
Tutto ciò viene fatto solo a maglia ed esclusivamente durante le prime ore del mattino a causa dell’alta umidità rilevata durante il giorno. Per questo motivo i cappelli ad un primo sguardo possono sembrare simili, in realtà sono tutti diversi, per piccoli particolari l’uno dall’altro, anche il colore a volte può differire nelle tonalità, questo perché gli artigiani di Panama Hatters sono circa 40 ed ognuno di loro ha una manualità diversa dall’altro.
Il modo in cui Marco parla e tocca dei suoi prodotti fa comprendere quanto sia coinvolto nel suo progetto di importare e far conoscere solo prodotti con la certificazione dell’originalità, li guarda li pone sui nostri capi, li indossa specchiandosi non senza una punta di vanità, ormai è diventato quasi un gioco tra noi e iniziamo a sorridere ed ovviamente a scattare fotografie ai suoi amati Panama. Se volete conoscere Marco Tibiletti, ma soprattutto se volete provare ad indossare i suoi originalissimi Panama Hatters non dovete fare altro che recarvi a Milano in Viale Vittorio Veneto 10.
un sentito ringraziamento a:
Marco Tibiletti
General Manager di Panama Hatters
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